Potere ai consumatori: ecco il Community Commerce

In un mondo iperconnesso, i consumatori hanno il potere di esaltare (o distruggere) un brand: il passaparola è più vivo che mai, è diventato online. Il 71% dei consumatori è influenzato nel processo di acquisto dai post sui social di amici o conoscenti.

È qui che entra in gioco il Community Commerce.

Indice

Community Commerce: definizione

Il Community Commerce è una strategia di marketing che si basa sulla costruzione e sul nutrimento di una community di utenti coinvolti. I brand possono sfruttare l’entusiasmo, la fidelizzazione e l’energia della community per orientare le vendite, favorendo il senso di appartenenza e la condivisione dei valori.

Il Community Commerce è strettamente legato al Content Marketing, ovvero quella strategia che si basa sulla creazione e distribuzione di contenuti utili, rilevanti e di valore per attrarre, coinvolgere e fidelizzare un pubblico specifico.

Come fare leva sul Community Commerce

La community è fondamentale nel panorama economico attuale, dove gli utenti non comprano più solo per necessità, ma per senso di appartenenza. Diventa importante, quindi, attuare strategie di Community Commerce in grado di indirizzare, e influenzare, le scelte d’acquisto dei consumatori. Come fare, quindi, leva sul Community Commerce?

Coltivando l’autenticità

L’autenticità è un vero e proprio pilastro del Community Commerce. I brand devono riuscire ad essere genuini nelle interazioni con gli utenti, trasparenti nella comunicazione e affidabili nei valori. L’autenticità aiuta a costruire la fiducia dei consumatori.

Costruendo uno spazio digitale

Creare uno spazio digitale dedicato alla community significa riconoscere la necessità dei consumatori di appartenere a un gruppo, garantendo agli utenti la possibilità di condividere le loro esperienze, opinioni e recensioni con loro simili. Questo spazio può essere un forum del brand, un gruppo su piattaforma digitale (come i Facebook Group), una newsletter o un’app dedicata.

Incoraggiando gli UGC

Il Community Commerce si basa su quello che fino a qualche anno fa si chiamava “passaparola”. Gli UGC, User Generated Content, sono contenuti di diverso formato (video, recensioni, foto) che fungono da “social proof”, ovvero la dimostrazione dell’affidabilità di un prodotto o di un brand.

Interagendo attivamente

Partecipando attivamente nelle interazioni della community il brand dimostra di valutare positivamente i consumatori e il loro interesse. Semplici dimostrazione di attenzione verso la community rafforzano il legame e il senso di appartenenza dei consumatori al e con il brand.

Crea eventi esclusivi

Mantieni attiva la tua community con eventi immersivi e interattivi. Puoi organizzare eventi fisici che permettano ai tuoi utenti di conoscere i luoghi simbolo per il brand, ma anche eventi digitali, come le live, per lanciare nuovi prodotti, creare format basati sul dialogo aperto con la community: i format da sperimentare sono moltissimi!

L’impatto della Gen-Z

La Gen-Z è alla base della crescita del Community Commerce: questa fascia di target è stata in grado, in pochi anni, di cambiare le abitudini d’acquisto e il rapporto con il prodotto finale. Ma qual è il reale impatto della Gen-Z sul Community Commerce?

Autenticità a tutti i costi

La Gen-Z è la generazione dei nativi digitali, ha imparato in fretta a individuare contenuti di marketing farlocchi e a scegliere quelli più autentici. È per questo che scelgono di investire tempo e risorse nella ricerca, o nella creazione, di contenuti user-based che siano trasparenti e veritieri.

Il rapporto con gli influencer

A livello globale, il 47% degli utenti si affida agli influencer per scegliere quale prodotto acquistare. E in Italia?

In Italia, complice la caduta dei grandi influencer, il sentimento verso queste figure è cambiato. Per Statista, nel 2024 in Italia il 67% degli utenti percepisce i contenuti degli influencer con occhio critico per capire se fidarsi o meno del messaggio, il 12% del campione ha dichiarato di non fidarsi affatto degli influencer e solo il 21% si fida di queste figure per acquistare beni e prodotti.

Questo, per i brand, significa che è necessario scegliere il creator giusto per interagire con e alla community, per creare una comunicazione autentica e genuina.

Social Commerce

Le piattaforme social stanno diventando dei veri e propri marketplace (l’arrivo dell’attesissimo TikTok Shop in Italia è previsto per il 2024). Gli utenti, tramite contenuti interattivi come video e dirette, potranno acquistare direttamente sulla piattaforma social. 

Per i brand diventa necessario acquisire competenze in termini di content marketing per poter cavalcare la rivoluzione del Social Commerce, rispondendo positivamente alle esigenze della community e alle nuove abitudini d’acquisto.

Fonte: TikTok

Conclusioni

Il Community Commerce non è un semplice trend, ma l’acquisizione di potere da parte dei consumatori, che, ora più che mai, devono essere al centro di strategie people-based in grado di valorizzare il rapporto umano tramite l’umanizzazione del brand.

Creare e nutrire una community forte e attiva può essere per i brand un punto di svolta per migliorare le conversioni, creando esperienze immersive e interattive in linea con le aspettative dei consumatori.

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